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Alcuni degli itinerari qui raccontati si svolgono in parte lungo sentieri di montagna dove sono presenti tratti attrezzati con infissi (funi corrimano e brevi scale) e tratti esposti senza protezioni di sicurezza. Questi possono diventare un serio pericolo se non affrontati con la giusta attrezzatura, consapevolezza e forma fisica.
ITINERARIUM® non ha alcuna responsabilità rispetto ai percorsi qui riportati, alla loro percorribilità, praticabilità e sicurezza. Chi percorre questi itinerari lo fa a proprio rischio e pericolo.

Escursione a Corte Buè dall'Alpe Ompio

RUSPESSO - RIFUGIO FANTOLI - ALPE BASSENO

Parco Nazionale Val Grande - Val D'Ossola

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icona lunghezza Lunghezza:
11 Km
icona tempo Nostro tempo:
4h00' a piedi
icona dislivello totale Ascesa totale:
550 mt
icona dislivello Quote min e max:
710 mt - 1120 mt
icona percorso anello Tipo di percorso:
anello
icona superficie Fondo:
sentiero
icona panorama Panorama prevalente:
boschi - montagne -borghi antichi
icona copertura Copertura telefonica:
scarsa
icona inverno Tracciato in inverno:
no
icona bicicletta Tracciato in bici:
no

L’itinerario si sviluppa nei boschi di castagno della Val Grande, attraversando luoghi ricchi di storia. Lungo il sentiero a mezza costa che da Ompio porta a Corte Buè, più precisamente a Belmel Frec, si trova un cartello che racconta della tragedia avvenuta il 13 Agosto 1935, quando un aereo militare in ricognizione, a causa del maltempo, cadde. Le pale del motore dell’aereo, sul quale si trovavano il sergente maggiore Aristide Marchi e il tenente Raffaele Antonelli, furono consegnate alle famiglie che le donarono al Gruppo Escursionisti Val Grande.
Proseguendo lungo il sentiero che asseconda le pieghe della montagna, si giunge a Corte Buè, una corte maggengale che risale probabilmente al 1300, dove alcune famiglie portavano il bestiame al pascolo per la stagione estiva. Per cogliere appieno la vita che si viveva qui fino alla metà del 1900, all’ingresso del paese, è stato posto un cartello che riporta la testimonianza di Silvestro Lietta. “Erano fatiche tremende a far fieno su quei prati in piedi. Ho lavorato e camminato tanto, ma sono contento della mia vita. Oggi è più difficile essere contenti”.
Il piccolo borgo, pressoché in stato di abbandono, sorge su un punto ben esposto al sole e dal quale si può ammirare uno scorcio sulle alte vette della Val Grande. Oggi, a Corte Buè, si trovano il bivacco Serena, a disposizione degli escursionisti, ed un rifugio, entrambi realizzati dal gruppo Escursionisti Val Grande.


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