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Escursione alla colonia Walser: Salecchio

LUNGO IL FIUME TOCE, SULLA SCALINATA VERSO L'ALPE VOVA, FINO ALLA COLONIA WALSER DI SALECCHIO

Val D'Ossola - Valle Antigorio

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icona lunghezza Lunghezza:
11 Km
icona tempo Nostro tempo:
4h00' a piedi
icona dislivello totale Ascesa totale:
850 mt
icona dislivello Quote min e max:
800 mt - 1548 mt
icona percorso anello Tipo di percorso:
anello
icona superficie Fondo:
gradoni - sentiero
icona panorama Panorama prevalente:
montagne - villaggio Walser
icona copertura Copertura telefonica:
parziale
icona inverno Tracciato in inverno:
no
icona bicicletta Tracciato in bici:
no

Il villaggio di Salecchio, Saley in lingua walser, era costituito dai due centri principali di Salecchio Superiore (am obru Barg) e Salecchio Inferiore (ufem undru Barg), e dai piccoli gruppi di case di Morando (Murant) e Case Francoli (Frankohus), questa distribuzione rispecchia quelle delle colonie agricole di origine tedesca. L’abitato sorge su un terrazzo soleggiato, a strapiombo sulla Valle Antigorio, dal quale si gode di un ampio panorama verso la piana dell’Ossola e verso il massiccio dietro al quale sorge Bosco Gurin, un paese di fondazione walser, l’unico di lingua tedesca nel Canton Ticino.
Un’espressione del folklore walser è la festa della Candelora, che anima tutti gli anni il paese di Salecchio. Un tempo festeggiata il 2 febbraio, la Candelora, in voga già al tempo dei romani, si celebra attraverso una processione con le candele a simboleggiare il passaggio dall’oscurità dell’inverno alla luce primaverile.
Il villaggio di Salecchio si è mantenuto per lo più intatto nel tempo, mostrando oggi, ancora ben riconoscibili, i caratteri tipologici dell’architettura walser. Le case sono composte da un basamento in pietra, alto circa 2mt, che era destinato a cantina, la parte superiore, realizzata in legno era la vera e propria abitazione. Il cassero era realizzato in travi di larice sapientemente incastonate le une alle altre con la tecnica del block-bau. La scala di pietra esterna conduceva all’ingresso dell’abitazione dove trovava posto la cucina, interamente rivestita in piode, e la Schtuba, ovvero il soggiorno, la sala principale della casa. Ai piani superiori c’erano le camere da letto raggiungibili con una ripida scala interna.
L’itinerario si snoda lungo la sponda orografica sinistra del fiume Toce (tòs in ossolano), raggiunge l’abitato di Case Cini e di Rivasco per entrare nel bosco e iniziare la salita attraverso un ripido sentiero caratterizzato da scalinate e gradoni in pietra. Si attraversano gli alpeggi dell’Alpe Forno, si raggiunge l’Alpe Vova e i piccoli gruppi di case di San Antonio, Cangei e Torp. Da qui il sentiero prosegue verso Case Francoli, Salecchio Superiore e Salecchio Inferiore, riscendendo verso frazione Passo. L’itinerario, a questo punto, ripercorre i tratti ancora esistenti della vecchia mulattiera, in alternativa è possibile seguire la strada jeeppabile, passando attraverso una breve galleria (si consiglia di munirsi di torcia).
Guarda un percorso alternativo per raggiungere Salecchio dove si trova il rifugio Zum Gora.


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